Cari lettori,
oggi vi presentiamo la recensione di Il suono della pioggia di Alexandra Rose, il secondo volume della serie dei Poison Dust!
Ringraziamo l’autrice per averci dato la possibilità di leggere e recensire il suo romanzo. Pronti per la recensione?
Titolo: Il suono della pioggia
Autrice: Alexandra Rose
Genere: Contemporary Romance – MM
Data di pubblicazione: 20 giugno 2022
Serie: Poison Dust Series vol. 2
Pagine: 372
Editore: Self
Trama: Sean Harris, bassista dell’acclamata band Poison Dust, ha trascorso la sua vita nel timore di essere giudicato. La musica è da sempre la sua unica alleata. Infatti, è nel vigore del basso elettrico che raccoglie il coraggio di essere se stesso. Ha una relazione stabile con Jacob, che vive e studia negli USA, e la sua esistenza procede senza intoppi tra le prove e l’incisione del nuovo disco.
Ma Darrell Evans gli confessa di essere innamorato di Daisy, la promessa sposa del vocalist. E gli chiede di mantenere il segreto. Sean gli starà vicino per aiutarlo a superare l’amore non corrisposto, tuttavia la sua decisione porterà conseguenze che nessuno aveva previsto. Quella tranquillità apparente verrà stravolta da una tempesta. Una tempesta bellissima ma inaspettata. Proprio come la pioggia d’estate.
Poison Dust Series:
- Il suono della neve – 31 maggio 2021
- Il suono del vento (novella) – 18 gennaio 2022
- Il suono della pioggia – 23 giugno 2022
Si domandò se esistesse al mondo una persona giusta per ogni essere umano. Qualcuno in grado di addolcire gli spigoli del carattere o, di contro, rafforzarne gli aspetti migliori. Una persona diversa, ma al contempo perfetta come un abito cucito su misura. Perché per lui quella persona era Sean, e lo aveva capito da molto tempo. […] Non c’era più bisogno di nascondersi sotto il suono della pioggia: Sean lo aveva trovato.
Di solito, quando scrivo una recensione, cerco sempre di fare notare prima gli aspetti positivi e poi quelli negativi. Stavolta voglio fare il contrario, soprattutto perché ho trovato una sola, singola nota stonata in tutto il romanzo, che altrimenti sarebbe stato ottimo.
Il romanzo è autoconclusivo ed è presentato come una sorta di stand alone, è possibile leggerlo senza passare necessariamente dal via (il primo libro e la novella che ne è seguita). In realtà – ed è questa la nota stonata – non è propriamente così, almeno per quel che mi riguarda.
Durante la lettura sentivo che mi mancava un pezzo. Stavo leggendo la storia e magari un personaggio diceva o faceva qualcosa, ed io mi sentivo come quando devi sostenere un esame, aspetti il tuo turno per sederti davanti al prof e senti i tuoi colleghi parlare di argomenti mai sentiti, tanto da chiederti “Ma siamo qui per lo stesso esame o ho sbagliato aula?”. L’autrice ha avuto la sensibilità di approfondire alcuni di questi passaggi senza dover ricorrere a espedienti invasivi; tuttavia, mi sono sentita tagliata fuori. C’era una scena tra Yukine e Daisy (i protagonisti del primo romanzo) in cui sentivo che il loro modo di fare e parlare era una diretta conseguenza di un qualcosa successa nel primo romanzo, ed ero lì a chiedermi “cosa” senza conoscere i “perché”.
La storia è scritta da una persona che conosce Darrell e Sean, ma io lettrice, invece, non li conosco, il loro passato remoto mi è sconosciuto, so solo quello che mi è presentato in questa storia – tanto e in modo approfondito, certo, ma sempre mancante di qualcosa. Darrell, da quel che ho capito, è stato l’antagonista del primo romanzo: magari, leggendo ora il primo con la consapevolezza del secondo, potrò comprendere più a fondo le sue azioni; ma limitandomi alla sola lettura del secondo, sono lì a chiedermi cosa ci sia che non va. Per questo ho dovuto fermarmi alla sufficienza nella mia votazione: leggendo il primo, sicuramente il voto sarebbe stato più alto.
Pertanto, il mio consiglio è di leggere entrambi i volumi e la novella per avere una visione d’insieme più chiara e completa. E poi perché – e qui ci metto la mano sul fuoco – se il primo è stato scritto come il secondo, allora vi ritroverete davanti ad una lettura davvero piacevole e molto delicata.
I romanzi M/M che ho letto (pochi, lo ammetto) si fermavano molto sull’aspetto fisico e sugli eventi presenti; l’autrice, invece, narra una storia che spazia tra diversi argomenti e su due piani temporali. Non è solo fisicità, una sequenza meccanica di scene che portano all’exploit finale (capitemi, non so come scriverlo senza essere esplicita!). L’autrice tocca con delicatezza argomenti chiave come l’ansia generalizzata, il rifiuto e l’accettazione di sé e della propria sessualità. Ho apprezzato la leggerezza con cui Sean ha ammesso di curare la sua salute mentale, troppo spesso la psicoterapia è considerata un tabù senza motivo alcuno, pertanto vederlo scritto con “semplicità” è stato davvero bello; così come ho apprezzato come Darrell ha alla fine accettato di amare sia il sole sia la pioggia senza starci a mettere troppe etichette, con naturalezza. In realtà, sono cose normalissime che non si dovrebbe nemmeno stare a puntualizzare, ma purtroppo c’è ancora tanta strada da fare.
E poi, scusatemi, ma devo dirlo: Darrell e Sean sono troppo carini, e ora le ho capite le fan degli One Direction quando facevano le pazze per Harry e Louis!
A me piace Sean a prescindere dal suo genere. Non mi interessa che sia un maschio. Mi piace la sua personalità, perché è lui.
(Secondo me, più che bi, Darrell è pansessuale, ma chissene delle etichette perché questa frase è L’AMMMORE)
Miao! Quanto sono coccoloni quei due? Quasi quanto me quando l’umana sgancia il mio snack!
Totò
