Cari lettori,

oggi partecipiamo al Review Party di Di mondi diversi e anime affini scritto a quattro mani dalle star di TikTok Raissa Russi & Momo Bayed. Edito De Agostini, ringraziamo la casa editrice per averci dato la possibilità di partecipare al questo review party. Pronti per la recensione?

Autori: Mohamed Ismail Bayed & Raissa Russi

Pagine: 205

Data di pubblicazione: 18 maggio 2021

Genere: Romance

Editore: De Agostini

Trama: Si può crescere nella stessa città, camminare per le stesse strade, incontrare le stesse persone, ma vivere storie così lontane da sentirsi abitanti di due mondi diversi. Quella di Mohamed è la storia di un bambino che impara troppo presto a conoscere sulla propria pelle l’ostilità dettata dall’ignoranza, la cattiveria del branco e l’ipocrisia degli adulti. Un bambino dagli occhi grandi, pieni di sogni, che desidera provare quel senso di appartenenza e calore che ci fa sentire “a casa” e costruire un futuro migliore per sé e per la sua famiglia. Quella di Raissa è la storia di una bambina circondata da una bolla di amore e protetta da tutto ciò che è “diverso”, che si apre al mondo piena di curiosità e domande e vuole imparare a camminare sulle proprie gambe. Una bambina con un universo interiore vorticoso, che cerca una lente per mettere a frutto il suo talento e a fuoco il suo futuro. Due strade parallele che curvano l’una verso l’altra, sfiorandosi, fino ad arrivare a intrecciarsi e diventare una. Due anime affini che si riconoscono. Due “io” che diventano un “noi”. Perché, anche se si proviene da mondi diversi, si possono vivere le stesse emozioni: le paure, l’insicurezza, la fatica nell’accettazione di sé, la voglia di farcela, la capacità di sorridere, il desiderio di amare. Quella di Mohamed e Raissa è la storia di due ragazzi che si innamorano e affrontano insieme tutte le esperienze di una giovane coppia, scoprendo passioni in comune e quelle piccole diversità che ci rendono unici. Ma che imparano anche cosa significa lottare quotidianamente contro l’odio e i pregiudizi, e scelgono di non restare in silenzio, ma di usare l’autoironia come unica arma, trasformando le difficoltà in un’occasione di crescita personale e la loro storia in un punto di riferimento per tanti ragazzi e ragazze come loro. Per aprire insieme il primo capitolo di una storia nuova.


Se non conoscete Raissa e Momo, forse nell’ultimo anno avete vissuto sotto una roccia. E ve lo dice una che non usa TikTok! Sono, infatti, due tiktokers italiani con un vastissimo seguito, che raccontano con ilarità la loro vita di coppia mista. Li ho “conosciuti” quando mi sono imbattuta su un video pubblicato su Instagram da Raissa in cui rispondeva con la solita ironia ai commenti ricevuti ai loro video. Commenti sulla linea “vedrai quando ti alzerà le mani” o “te lo sei preso di una brutta razza” e cose del genere. Ignoranza servita su un piatto d’argento dalla cattiveria gratuita, a cui loro hanno saputo rispondere; commenti che denotano che sì, siamo un popolo di caproni che non sanno guardare al di là del proprio naso, di persone vittime di pregiudizi che sono troppo difficili da eradicare, e che forse non vogliono nemmeno farlo e che si sentono protetti dall’ideologia del “povero popolo invaso da difendere dagli stranieri” che ci propina questo o quell’altro politicante di turno.

In quei video, Raissa e Momo ribattevano colpo su colpo, ridendo, quasi sbattendo in faccia agli haters la loro felicità e il loro amore. In questo libro, però, ci raccontano tutta la strada che hanno dovuto percorrere per arrivare a ridere di questi commenti. Una strada lunga, tortuosa, difficile da percorrere, da scrivere, da leggere.

Così come si completano nella vita, anche in questo libro i loro racconti si intrecciano per donarci un’unica storia che parte dalla loro infanzia fino ad oggi. Iniziano ogni capitolo con un incipit comune per poi andare avanti tassello dopo tassello, un episodio raccontato da Momo che scatena una riflessione di Raissa, un evento della vita di Raissa che si contrappone ad un avvenimento in quella di Momo. Come su una bilancia, i pesi sporgono prima da un lato e poi dall’altro, fino a quando i fili si intrecciano, l’equilibrio si raggiunge e quei mondi diversissimi pagina dopo pagina si incontrano come Raissa e Momo fanno poi nella realtà.

All’inizio ho fatto più fatica ad empatizzare con il racconto di Raissa. Rispetto al racconto di Momo, il suo può sembrare più semplice: una vita più facile, delle problematiche più facilmente risolvibili. Tuttavia, mi sono resa conto che la mia iniziale valutazione era segnata dalla mia esperienza, in alcuni punti simile alla sua, che mi faceva minimizzare il suo racconto preferendo quello di Momo. C’è stato un momento, sul finale, in cui Raissa ha parlato di un disturbo che condiziona la sua vita per anni. Lì ho capito due cose: la prima, è che quelli che lei ha definito sintomi di quel disturbo sono una mia abitudine quotidiana; la seconda, è che tutto ciò che la vita ti pone davanti può essere affrontato con un sorriso e tanta forza o con lo sconforto nel cuore. Il valore del suo racconto, e del libro in generale, è tutto racchiuso nella sua scelta di utilizzare sorriso e forza.

Raissa e Momo trattano con affascinante semplicità dei temi molto spinosi. La facilità con cui affrontano e condividono con noi followers la loro vita quotidiana si scontra con il razzismo. Possiamo dirne quante ne vogliamo, che il razzismo non esiste, che la mentalità dei giovani di oggi è più aperta, che le prossime generazioni saranno migliori. Ma sappiamo di mentire a noi stessi. Perché se è vero che nel mondo ci sono tanti “Momo”, persone con una religione o una cultura o un colore della pelle diversa dalla nostra, è anche vero che ci sono poche “Raissa”, persone che non vedono queste differenze come diversità bensì come arricchimento.

Una lettura davvero piacevole e ricca di tantissimi spunti di riflessione che ci portano a guardarci dentro, a rivedere le nostre idee e i nostri comportamenti. E anche una scelta estremamente apprezzata quella di utilizzare la loro piattaforma – e, in questo caso, il libro – non per cantarsela e suonarsela come fanno altri bensì per accendere la miccia di questo necessario cambiamento. Come si dice… chapeau!


Fate come me e gli autori di questo romanzo: l’amore, non la guerra! Anche perché fare la guerra è troppo sbattimento. Chi ve lo fa fare di alzarvi al mattino e bullizzare il prossimo? Quanto dovete essere arrabbiati e infelici dentro? È più semplice e bello oziare sotto il sole e sorridere della felicità altrui. E se riuscite a rubare anche delle crocchette, sarete i micioni più felici del mondo!

Totò