Ma buonsalve cari lettori!
Oggi vi parliamo di E vissero felici e imperfetti, una novella di Federica Cabras per la collana Milena In Love della casa editrice Milena, in uscita oggi. Ringraziamo l’autrice per averci inviato una copia in anteprima!

Titolo: E vissero felici e imperfetti

Autore: Federica Cabras

Editore: Milena

Collana: Milena In Love

Genere: Novella Romance

Trama:

Elisabetta è un’aspirante scrittrice che ha promesso la sua seconda verginità al principe azzurro, dopo aver sciupato la prima con la persona sbagliata. È innamorata dell’idea di un amore romantico, ma incontra Fabio, volgare, inopportuno e molto distante dal suo ideale di uomo perfetto. Non potrebbe mai innamorarsi di uno così. O forse sì?


Sapete come si dice: nella botte piccola c’è vino buono. Ed è proprio il caso di E vissero felici e imperfetti, una novella breve che si legge nel tempo di un the con i biscotti ma che vi porterà anche a riflettere su quanto siano importanti (e troppo considerate) le prime impressioni.
Quando Elisabetta incontra Fabio, si lascia subito ingannare dal suo aspetto e dai suoi modi: è un bel ragazzo, sì, ma che maleducato! Che cafone! E tutti quei tatuaggi! Salvo poi…

Fabio Draghi. Età: indefinita. Informazioni: poche. Culo: sodo.

Non voglio spoilerare nulla, ma Fabio è un mondo da scoprire ed Elisabetta all’inizio rinuncia a questa avventura per una parola fuori posto di troppo (ok, più di una). Ma quando, finalmente, si mette in gioco, ci rendiamo conto che forse le prime impressioni non sono tutto nella vita. Che forse dovremmo smetterla di pensare all’apparire, fidarci solo dell’essere. Un po’ come quando dicono che il frigorifero ci insegna che ciò che conta è quello che c’è dentro! Battute sciocche a parte, quando scegliamo l’apparire, possiamo mostrarci al mondo come vogliamo: divertenti, spigliati, ricchi, alla moda, felici. Fabio avrebbe potuto mostrarsi a Elisabetta come un principe azzurro (o come un ricco figlio di papà…). Però il vero coraggio, e forse la vera felicità, è quando scegliamo di mostrarci così come siamo. Semplicemente essere.

Piccola chicca è l’ironia con cui l’autrice prende in giro il mondo dei romanzi rosa: i paroloni, le frasi fatte e incollate con lo stampino, i cliché, insomma, tutto quelle cose che ci fanno pensare di stare leggendo la stessa storia ancora e ancora e ancora e ancora scritta solo con parole diverse.

…e io mi rendo conto che i suoi occhi sono blu, uno più scuro dell’altro. No, non azzurri come il cielo, come il mare o come il copridivano comprato nel dopoguerra dalla zia Amalia; no, sono blu scuro come quando sta scendendo la notte ma c’è ancora un po’ di luce. Mi ricordano una sera qualunque d’estate, i grilli, le stelle. Che stronzata!


VOTO FINALE: 3.75