Cari lettori,

oggi partecipiamo al Review Party di Maledetto rossetto rosso di Chiara Della Monica, un romanzo breve che fa parte della Collana Literary Romance di PubMe! Ringraziamo la casa editrice per averci dato la possibilità di partecipare al questo review party. Pronti per la recensione?

Autore: Chiara Della Monica

Pagine: 119

Data di pubblicazione: 7 Febbraio 2021

Genere: Romance

Editore: PubMe

Trama: Colin è un principe nero. Ha tatuaggi su tutto il corpo, capelli rasati sui lati, occhi verdi, e un passato che lo tormenta. La morte di suo fratello lo ha segnato nel profondo e da quel momento il suo cuore non ha più visto la luce. Demet lavora in una distilleria, è la figlia dei Sunny, la famiglia più in vista della città, e anche lei ha dovuto superare delle sfide: l’allontanamento della sorella a causa di una gravidanza inattesa, per esempio. In un giorno di pioggia il fato ha voluto intrecciare i loro destini, un incontro che porterà luce e tenebre, amore e odio, passato e futuro. Perché forse c’è qualcosa che hanno in comune…


«Mio Re, quale storia vuoi che ti racconti?»

«Vorrei che mi raccontassi una storia, una fiaba in cui la principessa salva il cavaliere nero. Ho bisogno di un lieto fine.»

Buio e luce. Questi sono Colin e Demet, i due protagonisti di Maledetto rossetto rosso. Colin è un “principe nero” dal passato sconosciuto, Demet la solare ereditiera della famiglia più in vista della città. Ma siamo davvero sicuri che sia così?

Knight è il classico “cattivo ragazzo”, bello e tenebroso, con i tatuaggi e il passato oscuro di cui non ha mai parlato a nessuno. È quel tipo di ragazzo che può scomparire da un momento all’altro perché tutta la sua vita la metti facilmente in due scatole o giù di lì. Bevute, musica rock, sesso casuale, droghe leggere, tutto fa brodo quando l’obiettivo è allontanare da sé il ricordo di un’altra vita, un trauma mai del tutto elaborato. Solo pochi fortunati eletti conoscono il suo vero nome: Colin Rainy. Knight, cavaliere. Perché lui non è un “principe azzurro”.

Demet Sunny è giovane, bella, intelligente e con un futuro luminoso davanti a sé. Segni particolari: il rossetto rosso vivo, vivo come il sole caldo d’estate. Ricca, una famiglia bene in vista, genitori rispettabili. Ma allora perché lavora in una distilleria anziché nell’attività che tanto inorgoglisce il padre? Perché sembra trovare l’unica ancora di salvezza nel passeggiare da sola sotto la pioggia?

Colin e Demet si incontrano così, sotto la pioggia. Il rossetto rosso di Demet sconvolge Colin fino a diventare ossessione. E lo capiscono quasi subito che il loro sarà un incontro destinato a cambiare le loro vite, così diverse ma unite da un segreto inconfessabile che ti fa capire ancora una volta quanto il mondo possa essere piccolo. Diversi fin dal nome, Rainy e Sunny, piovoso e soleggiato.

Eppure questi due sono come il simbolo del Tao. Nel bianco c’è una macchiolina nera, nel nero c’è una macchiolina bianca. Nella “perfetta” vita di Demet i segreti sono talmente tanti che potrebbero sgretolare la facciata di perfezione luminosa in cui ha sempre vissuto. Nell’oscura vita di Colin potrebbe arrivare un barlume di speranza per ricominciare a vivere, non solo amando Demet ma ritrovando quello che gli è sempre mancato: una famiglia.

Il loro amore non è solo un sentimento, ma una necessità. Una boccata d’aria fresca, un ombrello sotto cui ripararsi.

Maledetto rossetto rosso è un romanzo che ti fa male, perché pieno di una rabbia silenziosa che ti scivola dentro, che ti fa soffrire con i due protagonisti della storia. Sono tanti i temi trattati con lucidità e precisione, talmente tanta da provare quasi angoscia. L’incapacità di analizzare i nostri sentimenti, di affrontare le nostre paure, di vivere la nostra vita al di fuori di gabbie preconfezionate da altri. È stato facile immedesimarsi in Colin e Demet, forse fin troppo, ed è stato fin troppo sconvolgente riconoscere uno dei personaggi in una persona che ho nella mia vita. Forse è stato questo a farmi più male e a farmi prendere più a cuore Colin e Demet? È un romanzo complesso, duro, ma che è servito a farmi affrontare quella persona proprio nei giorni in cui leggevo Colin affrontarla a viso aperto.

L’unico difetto di questo romanzo, a mio parere, è che tutta questa complessità, tutti questi temi, sono stati affrontati in un numero esiguo di pagine. La storia poteva essere un pochino più lunga e non avrebbe perso il suo valore, anzi, ne avrebbe guadagnato perché una parte del finale è stato un po’ troppo affrettato e a tratti poco convincente.


Maledetto rossetto rosso… Rosso come il sangue… il mio colore preferito!

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