Cari lettori,

oggi vi parliamo in anteprima di un racconto rosa che uscirà proprio il giorno di San Valentino, “La pioggia di Parigi ha il tuo profumo” di Maria Capasso.

Recensione in collaborazione con la casa editrice Tulipani Edizioni e Giulia Previtali.

Autore: Maria Capasso

Genere: Romance

Editore: Un cuore per capello – Tulipani Edizioni

Trama: La pioggia di Parigi riporta Ginevra indietro nel tempo, dove l’amore aveva il profumo della pioggia parigina e i baci di marmellata di ciliegia, dove il solito bar ha sempre lo stesso tavolino e la stessa facciata. Poche pagine ma sentite quella di Ginevra che ricorda con nostalgia una Parigi che non è più nella sua vita.


Tu mi dovevi amare, non scegliere. Tu mi dovevi volere, non accettare. Tu dovevi arrivare, non essere preso.

Il romanzo è un breve monologo in cui Ginevra racconta della sua vita parigina quando, da studentessa appena giusta nella capitale dell’amore, conosce e si innamora di Antoine. Le strade dei due, dopo pochi ma intensi anni passati insieme, si dividono e Ginevra torna in Italia. In occasione di un lieto evento, tuttavia, la ragazza, ormai donna, torna a Parigi, riassaporando i vecchi profumi, i sapori e le sensazioni che però sono irrimediabilmente cambiati, così come è successo a lei.

Noi siamo scomparsi, ma va bene così.  Non è detto che tutti gli amori siano eterni se vissuti per sempre. Io credo che il ricordo renda qualcosa immortale, perché la vita secca e appassisce. 

L’autrice, Maria Capasso, dice di aver scritto questo libro perché “ogni volta che piove penso che Parigi sia l’unica città in cui si possa ballare sotto la pioggia”. E sono d’accordo con lei, perché una storia così intensa, seppur breve, poteva essere ambientata solo a Parigi, una città dalle fastose apparenze romantiche ma capace di nascondere anche il nero dei sentimenti più cupi. Un turbinio di emozioni, felicità e tristezza, che l’autrice ripercorre in questo breve racconto, coinvolgendo il lettore nelle gioie e nei turbamenti di Ginevra, con maturità e romanticismo.

Non ci siamo saputi tenere. Tu troppo debole per impegnarti. Io troppo vigliacca per lottare. Ti sorrido e ci salutiamo. La pioggia smette e lo so che, anche a distanza di anni, quando avrò le rughe, se mi ritroverò a Parigi e pioverà, tu sarai di fronte a me. La pioggia di Parigi ha il tuo profumo come io ho il profumo della marmellata alla ciliegia, ricordi?

All’inizio ho pensato che la pecca di questo racconto fosse la brevità; tuttavia ora sono consapevole che una narrazione così intensa si sarebbe potuta perdere con l’aumentare delle pagine. Da blogger, dovendo valutare il romanzo, ne ho dovuto oggettivamente tenere conto, soprattutto in relazione agli altri romanzi che ho letto. Tuttavia, da lettrice vi dirò che la lunghezza non ha inficiato la lettura. Leggerlo è stato un po’ come assaporare un tè caldo: serve poca acqua per renderlo perfetto, altrimenti si rischia di bere acqua sporca. L’unica pecca è la descrizione di Montmartre che mi è sembrata un po’ troppo “da guida turistica”, come copiata e incollata da Wikipedia, ma trattandosi di un breve accenno è una pecca di cui ci si dimentica subito.


VOTO FINALE: 3.5